Discutendo in modo più generale del sistema di istruzione in Veneto, riteniamo necessaria una radicale decentralizzazione della scuola. Crediamo cioè che ogni scuola dovrebbe essere gestita e finanziata dalla comunità che vi fa riferimento.

Se una scuola dell’infanzia o elementare serve un comune o più comuni, crediamo che dovrebbero essere questo o questi in forma associata a gestirne le sorti, a mantenerne e migliorarne le strutture, e a finanziarne il funzionamento. Inoltre, riformare la scuola in questo senso significherà abbandonare il sistema dei concorsi per l’assunzione dei docenti. Come accade nella gran parte d’Europa, le scuole o gli enti locali che le gestiscono assumeranno i docenti con un normale colloquio di lavoro e ne controlleranno l’operato successivamente. Al fine di evitare concentrazioni di potere, questo ruolo potrà essere svolto da un organo collegiale comprendente il dirigente, una rappresentanza degli insegnanti, dell’amministrazione locale e dei genitori (o degli studenti per quanto riguarda la scuola superiore).
Ciò permetterà infatti interventi correttivo molto più tempestivo nel caso di problemi di qualsiasi sorta, oltre che un adattamento della scuola alle esigenze e caratteristiche del territorio in cui è inserita. Lo stesso schema dovrà valere, su scale più ampie, per quanto riguarda l’Istruzione media e superiore. Queste scuole potranno essere gestite infatti da più comuni in forma associata, come già detto sopra, o qualora la scuola serva territori vasti dall’ente provinciale.

Ovviamente, riteniamo che il governo veneto dovrà mantenere un ruolo di programmazione, definendo in linea di massima delle caratteristiche che tutte le scuole devono avere. Fra queste indicazioni ci dovrebbe essere per esempio quella della totale gratuità della scuola, dei temi e degli obbiettivi che devono essere presenti in tutti i programmi scolastici o dei requisiti minimi che devono avere gli insegnanti al momento dell’assunzione.