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Ricorrere al bilancio partecipativo

Attraverso il bilancio partecipativo i cittadini, riuniti in assemblea, possono guidare una parte della spesa degli enti locali verso i propri bisogni e i settori che ritengono più importanti. In questo modo l’amministrazione diventa più efficace e vicina ai bisogni reali della cittadinanza, mentre la popolazione diviene più cosciente delle complessità dell’attività governativa.


ESEMPIO.

Già sperimentato qui in Veneto nel comune di Vicenza e in alcuni centri minori, sebbene non sia incluso nelle istituzioni di governo regionale, il bilancio partecipativo consiste nell’assegnazione di una quota del bilancio dell’ente locale alla gestione diretta da parte dei cittadini, che vengono così messi in grado di interagire e dialogare con le scelte delle amministrazioni per indirizzarle a proprio beneficio. Il processo è deliberativo: le persone non solamente votano su dove vogliono che vengano spesi i soldi ma riflettono insieme riguardo alle conseguenze delle loro scelte.

Il bilancio partecipativo è già utilizzato in molte municipalità nelle democrazie di tutto il mondo. Secondo un rapporto della Banca Mondiale questa pratica, dove già attuata, ha portato ad un significativo miglioramento delle infrastrutture civiche. È una forma di partecipazione diretta che non solo aumenta la qualità e la trasparenza del processo di costruzione del bilancio, ma aiuta anche le comunità a conoscere e comprendere la complessità di gestire priorità diverse in competizione tra loro quando si assegnano risorse, responsabilizzando così la cittadinanza.

Uno strumento dunque che responsabilizza tanto la classe politica quanto i cittadini, invita alla partecipazione e aumenta la democraticità del sistema. Ben si sposa inoltre con l’istituzione dello strumento assembleare delineata nel punto precedente del programma.

Ara che xe ora 🙂

Zòntite a Sanca!!!

/// 🙂

Categoria

Democrazia

Data

07 apr 21

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